giovedì 23 dicembre 2010

STANNO TUTTI BENE (K.Jones, 2009)

Frank Goode (Robert DeNiro) ha lavorato tutta la vita come operaio nell'istallazione di cavi telefonici, ora è vedovo da pochi mesi. Attende i quattro figli per potersi ritrovare finalmente tutti attorno alla stessa tavola. Ma, uno dopo l'altro, si defilano adducendo motivazioni imbarazzate. Frank vuole assicurarsi che i figli stiano bene e, nonostante la salute non gli consenta di viaggiare in aereo, parte con l'autobus per far visita ad ognuno di loro. Scoprirà di non conoscerli davvero come credeva.

Frank si è giocato la salute per proteggere i fili del telefono. E la metafora dell'uomo garante delle comunicazioni altrui ma incapace di comunicare torna come leit motiv per tutta la narrazione. De Niro fa tenerezza nei panni di un padre che non si arrende alla solitudine. Lontano anni luce dai grandi trascorsi cinematografici, esibisce quella parte di sé che, negli ultimi anni, era emersa soprattutto nei ruoli comici della saga familiare che ha inizio con Ti Presento i miei.

Ben lungi dallo strappare sorrisi e remake del meno conosciuto film di Giuseppe Tornatore, Stanno Tutti Bene, riprende e rielabora il tema del viaggio che, anzichè percorso interiore, diventa una sorta di avventura on the road della terza età in cui il protagonista rischia il tutto per tutto. Stanco e logorato dalla solitudine e dalla malattia, percorre gli States in autobus ed ogni città gli riserva un'accoglienza diversa. A volte scostante, a volte spietata, la città è il muro dietro cui si annida la verità che a lungo tempo è stata celata a Frank.

Padre troppo esigente e protettivo, arriva a dover riconoscere che i suoi bambini sono ormai degli adulti, e a donare un pò di luce alla tragedia incombente interviene un finale conciliante e rassicurante. Attorno ad una tavola imbandita, con un vino molto caro e nuovi membri della famiglia, tutto si risolve con un sorriso.



A condire il tutto, un cast stellare vede nei panni dei rispettivi figli Drew Barrymore, Kate Beckinsale, Sam Rockwell. A dominare è la malinconia, un sentimento misto a tenerezza e pena per il povero, vecchio, Frank. Sentimento troppo pressante perchè del film resti qualcos'altro da ricordare.

RICETTA
Quante volte, guardando film americani, vi siete chiesti "Ma come lo faranno il tacchino ripieno per il giorno del Ringraziamento"? Nel film non poteva mancare l'occasione per ringraziare e riconciliarsi. E poichè il Natale è alle porte e a noi piace tanto importare tradizioni e -soprattutto- pietanze dal resto del mondo, eccovi la ricetta del tacchino.
TACCHINO RIPIENO
un tacchino di taglia media (3-4 kg)
600 g di castagne lesse e pelate
250 g di burro
250 g di pane raffermo sbriciolato
1 cipolla bianca
60 g di uva sultanina
100 g di sedano
sale e pepe
Create un composto piuttosto omogeneo con le castagne lesse e il pane raffermo ridotto in briciole. Tagliate il sedano a tocchetti e la cipolla a fette sottili e fateli saltare nel burro che avrete fatto sciogliere in una padella sufficientemente capiente.Unite verdure e burro fuso al composto di castagne, aggiungete l'uva sultanina e il prezzemolo.Preparate una teglia che possa contenere il tacchino intero e che abbia i bordi abbastanza alti per recuperare i sughi di cottura. Con un po` di burro spalmate ungendo sia le pareti interne che quelle esterne del tacchino e procedete con il riempimento, avendo cura di distribuire in maniera uniforme il ripieno disponendo e compattando il ripieno con le mani.Al termine con dello spago per alimenti e un ago adeguatamente robusto cucite il tacchino per evitare fuoriuscite del ripieno durante la cottura. Prima della cottura il tacchino va accosciato, bisogna legare con dello spago le zampe lungo il petto in modo da tenerlo compatto durante la cottura. Infornate nel forno già  caldo a 180 gradi e predisponete un cucchiaio e un pennello per distribuire sul tacchino il sugo che si formerà .Ripetete l'operazione ogni 15-20 minuti. Punzecchiate le parti più carnose per accertarvi che cuociano.Per i contorni anche qui ci si può sbizzarrire, patate novelle al forno, verdure saltate o per rimanere fedeli alla tradizione americana del mais lesso.
http://www.odealvino.com/

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